Quello sulla destra non sarebbe per caso il Giapponesino fatto convertire da mamma Lerchenwald? Veh veh, ma mi pare che il chierichetto sulla sinistra abbia i tratti di Johann! Con quell'aria candida e innocente non me la conta giusta. Gatta ci cova. Forse sta pensando all'escursione intrapresa con altri chierichetti nei segreti meandri della chiesa tedesca... Dopo essersi intrufolati di soppiatto, questa volta non erano scesi in quel teatro abbandonato sotto la chiesa, ma erano filati dritto in sacrestia. Era già tempo che progettavano di scoprire dove portasse quella scaletta a chiocciola di pietra nascosta dietro la porticina... Col cuore che batteva, erano prima scesi giù, ma lì i gradini s'interrompevano, non c'era niente da esplorare, e, perciò, avevano invertito direzione di marcia e si erano attorcigliati verso l'alto, arrivando in breve ad una prima porticina, che avevano provato ad aprire. Ma la porticina era chiusa a chiave. Avevano continuato, allora, a salire e si erano trovati davanti a una seconda porticina, identica alla prima: e anche quella era chiusa a chiave. Infine, dopo essere saliti ancora, erano giunti alla terza porticina: anche quella chiusa! Stavano perdendo la pazienza, ora! E questa avevano cercato, quindi, in tutti i modi di aprirla, persino uno dei chierichetti aveva rovistato la serratura con una chiavetta che si era trovato per caso in tasca e un altro le aveva dato una spallata: ma non c'era stato verso, quella porticina era più resistente di un muro... Ad un tratto, però, quando meno se l'aspettavano, si era fatta udire dall'interno una voce cavernosa ed erano risuonati dei passi... Mamma mia, a quel punto, avevano pensato davvero che da quella porticina sarebbe venuto fuori il diavolo ed eranofuggiti precipitosamente tutti insieme giù per la scaletta a chiocciola come un branco di antilopi... Ma, tornati in sacrestia, erano stati ripresi dalla voglia di esplorare e, attraversata rapidamente la chiesa immersa nella penombra, si erano arrampicati per un'altra scala, pervenendo a un corridoio con porte a destra e porte a sinistra, tante porte... Lì avevano fatto anche degli incontri, dei seminaristi e delle monache con le maniche rimboccate. Qualcuno aveva domandato cosa facessero in quel corridoio, ma senza darsi tanta pena... Così avevano potuto continuare la spedizione dall'altra parte ed erano penetrati in certe sale buie, con le pareti tappezzate di libri antichi, sale che sembravano abbandonate da tanto tempo... Infine erano ritornati alla scala e, salendo ancora, erano emersi con grande stupore in una terrazza inondata dal sole, piena di lenzuola stese ad asciugare... E lì, mezzi accecati dalla luce, avevano visto all'improvviso tutto dall'alto: i vecchi tetti delle case di tante altezze diverse, le vie più strette e più larghe, l'orizzonte, il cielo immenso palpitante di luce... Appariva tutto più grande, da lì, tutto sconosciuto, il mondo che conoscevano, che avevano sempre visto dal basso e da vicino! Erano sbigottiti, impauriti, ma anche attratti. Nello stesso tempo avevano anche scoperto che la chiesa era più bassa di quello che sembrava da giù, che il frontone nascondeva proprio la terrazza in cui si trovavano adesso: che sensazione strana... Ad un tratto, però, avevano sentito arrivare qualcuno e si erano nascosti in un angolo... Era una suora che raccoglieva il bucato...